RITI PASQUALI: E Fujent tra Folklore e Religione
E “fujenti” o “vattient”, una tradizione che ha origini lontane nel tempo, una storia tra sacro e profano, religione e credenze.
Correva l’anno 1450, era il giorno del Lunedì dell’Angelo, un giovane giocando a “palla a maglia” colpì, in uno scatto d’ira, l’immagine della Madonna, posta al margine del campo, questa a seguito dell’impatto cominciò a sanguinare da una guancia; da allora, il lunedì di Pasqua di ogni anno centinaia di fedeli si recano al Santuario della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia, vestiti di bianco con fasce rosse alla vita e azzurre a tracolla, preceduti da bandiere e stendardi con l’immagine della Madonna dell’Arco, per chiedere grazie o semplicemente per devozione. In questa occasione, i fujenti arrivano scalzi, correndo, piangendo o addirittura avanzando in ginocchio fino all’altare per voto, per fede o per una grazia ricevuta.
Altra tradizione fondamentale e particolarmente sentita dai fujenti è quella della “questua”: nel periodo che va da gennaio fino al Lunedì dell’Angelo, si riversano per strada e nei quartieri, cantando le lodi alla Madonna Dell’Arco ed evocandone il suo nome accompagnati dalla Banda Musicale, chiedono offerte. Questo è per loro una condizione fondamentale sia perché rappresenta un momento intenso di preghiera sia per il valore della raccolta, il ricavato, infatti, sarà poi donato al Santuario, che a sua volta lo devolverà in beneficenza.