MOJOCA 2018
Festival degli Artisti di Strada
Arte e territorio in un connubio perfetto
Pochi gli ingredienti: una notte d’estate, mille sfumature di arte e si ritorna bambini.
Moio della Civitella, comune cilentano con circa millenovecento abitanti, parte integrante del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, qui in questo borgo, dalle origini remotissime risalenti all’età del bronzo, si è svolto nel weekend dal 3 al 5 agosto il più magico degli eventi estivi patrocinato dalla Regione Campania e dall’Ente Parco, la XII edizione del “MOJOCA” – Festival degli Artisti di Strada – manifestazione che ha visto coinvolti più di 100 artisti, un unico grande spettacolo.
Nato da un’idea di Giovanni Bertone nel gennaio del 2007 con l’obiettivo di realizzare una rassegna annuale di artisti di strada, è divenuto da allora un evento sempre più vivo e partecipato grazie sia al coinvolgimento di sempre più artisti provenienti da tutto il mondo che all’impegno e alla perseveranza dell’attuale presidente Angelo Raffaele D’Orsi. Punto di forza, elemento caratterizzante sono le esibizioni che occupano vie, vicoli e piazze.
L’antico borgo si è trasformato in un animato e colorato teatro a cielo aperto dove si sono incontrati acrobati, giocolieri, musicisti, clown, sapienti e abili manipolatori di gesti senza tempo. Musica, grandi esibizioni circensi, strepitose evoluzioni acrobatiche, esilaranti spettacoli e raffinate performance, colori e passioni mescolati dal grande respiro dell’arte di strada.
Il termine Mojoca è un anagramma composto dalla parola “Moio”, il paese cilentano, teatro del festival, e dal termine ”joca”, verbo dialettale che vuole dire giocare e che nella sua forma imperativa diventa gioca!
Tanti gli spettacoli che in contemporanea e senza sosta hanno animano il borgo fino alle due del mattino. Il centro storico di Moio è divenuto un piccolo teatro all’aperto dove l’artista si è esibito “a misura” di pubblico, interagendo con adulti e bambini che da pubblico si sono trasformati in protagonisti inconsapevoli di una notte magica.
Impossibile restare impassibili o non lasciarsi coinvolgere dall’atmosfera che regnava sovrana tra i vicoli attraverso suoni, luci e meravigliose performance, a fare da cornice ad una già perfetta organizzazione non poteva mancare l’immensa tradizione gastronomica cilentana. Punti di ristoro sparsi lungo il percorso hanno offerto uno street food davvero di qualità: caciocavallo arrostito e funghi forcini, funghi e patate, fusilli al sugo, fusilli ai porcini, foglie e patate, pane e capicollo, calzoni con verdure, panzetta arrostita, panino con servole, ali di pollo, cuppitiello di pesce, pizze fritte ed uno spettacolare esemplare di vitello podolico cotto all’ “Asado a la cruz”
cioè alla brace attraverso la classica croce di metallo infilata nel terreno e intorno alla quale brucia il fuoco, immancabili i dolci cilentani: pastorelle e scauratieddi il tutto innaffiato da “vino e percoche”.
Un’ esperienza quella del Mojoca di grande valore culturale e sociale per tutto il territorio regionale, sia per lo spessore degli artisti che per l’organizzazione impeccabile ed attenta degna dei grandi eventi. Un plauso particolare va a chi in questa tre giorni senza sosta ha reso un servizio su misura e memorabile ad ogni singolo visitatore.
Grazie della meravigliosa ospitalità e al prossimo anno!