a cura di Allegra Ammirati
Dopo il successo del primo appuntamento che ha visto protagonista Pasquale Palamaro, Masseria Guida ha accolto un altro grande fuoriclasse Domenico Iavarone, notevole interprete del firmamento gastronomico campano.

Vero e proprio portavoce di cucina territoriale e di tradizione sapientemente esaltate da tocchi di vivace contemporaneità. Creatività, tecnica e ricerca della qualità, nonché l’utilizzo di materie prime genuine e di stagione sono i pilastri dei piatti della Stella Michelin Domenico Iavarone del Josè Restaurant di Torre del Greco.
Una cena all’ombra del Vesuvio in un incantevole complesso colonico di fine ‘800 riportato in auge dopo un ripristino architettonico, Masseria Guida è letteralmente immersa nel verde tra orti, frutteti, giardini ed un vigneto.
Insomma, una proposta gastronomica completa è quella che verrà offerta agli ospiti della Masseria e del ristorante Geppa.

L’accoglienza charmante di Nunzia Perrot ha permesso agli ospiti di poter godere degli ampi spazi, in questo luogo di fascino, degustando il finger food composto da una spugna al pomodoro con maionese di arachidi, oliva all’ascolana rivisitata, uovo fritto accompagnato dalle bollicine Magò, spumante brut rosè dai sentori di fragola, buccia di pesca e note balsamiche.
La serata è proseguita all’interno del ristorante Geppa.
Il menu, studiato dagli chef Iavarone ed Avitabile, è stato un’esperienza legata ai sapori autunnali: ortaggi di stagione e prelibatezze del sottobosco hanno condotto il viaggio per tutta la durata.

Dai fichi pensati per esaltare un primo piatto, dello chef Iavarone, dalla forte personalità e dai colori vivaci quasi a ricordare i pittori definiti Fauves; alla salsa di nocciole di Giffoni che ha avvolto il secreto di Pata Negra, dello chef Avitabile, per poi essere deliziati con un dessert a base di zucca, castagne ed alloro, creato dal pastry chef del Josè Restaurant Andrea Marano.
La cucina vesuviana di Iavarone ed Avitabile ha incontrato i grandi rossi del Veneto.

Un percorso in crescendo di sensazioni olfattive e gustative iniziando con Duca Fedele Valpolicella Doc, vino vivace e leggero, per poi passare alla Marchesa Maria Bella Ripasso Superiore Doc, sapido e complesso, fino al Conte Gastone Amarone della Valpolicella Docg, vino di punta dell’azienda: rosso rubino cupo, quasi impenetrabile, al naso sprigiona all’olfatto note di pepe nero e chiodi di garofano, marasche sotto spirito e prugna. Vellutato in bocca, avvolgente, armonico, persistente.

Resta da scoprire il prossimo protagonista di “Incontri d’Autore”.